Come la Blockchain trasformerà il settore della logistica connessa, opportunità e rischi

Un mercato con un tasso di crescita del 33%, destinato a superare i 40 miliardi di dollari nel 2021. La tecnologia può offrire molti vantaggi, ma occorre preventivare i rischi.

Pubblicato il 07 Feb 2020

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La logistica è destinata a fare un utilizzo sempre più massivo di tecnologie come la Blockchain, l’IoT e l’AI. Grazie alla tecnologia, il mercato della logistica connessa è destinato a crescere a livello globale sino a superare i 40 miliardi di dollari nel 2021, con un tasso medio di crescita annuo pari al 33%. Ne consegue che tutti gli attori del sistema logistico (i.e. quelli portuali, quelli dello shipping e della logistica) dovranno essere in grado di raccogliere le sfide e gestire i rischi che le nuove tecnologie comportano, in modo da rendere il settore più efficiente, resiliente e competitivo.

Come la Blockchain può trasformare la logistica

L’infrastruttura Blockchain può rivoluzionare la logistica aziendale soprattutto nell’ambito della gestione dei documenti di trasporto (i.e. fatture, ddt, ecc.) e della tracciabilità delle merci (dalla origine dei prodotti alla lotta alla contraffazione, al monitoraggio delle flotte di automezzi, ecc.).

I documenti e gli asset fisici, con la Blockchain, si convertono in oggetti digitali che trovano una rappresentazione univoca nel distributed ledger. Un registro condiviso che permette a ogni attore della logistica di aggiungere i dati generati dai propri sistemi su un’infrastruttura in grado di immagazzinare tutte le informazioni – in termini di transazioni – oltre a fornire il tracking dei movimenti della filiera senza la necessità di alcuna intermediazione e, soprattutto, in modo sicuro e automatizzato.

Come già avviene con le criptovalute – che permettono di trasferire e scambiare tra gli utenti la titolarità del possesso e il corrispondente valore mediante il cosiddetto token – assisteremo alla nascita di un cripto asset. Ogni asset fisico, i.e. pallet o container, avrà un gemello digitale (digital twin), un token corrispondente a una unità di processo. In questo modo sarà possibile scambiare tra le parti ogni unità di possesso – in modo legale o quantomeno vincolante – senza rivolgersi a intermediari per verificarne l’autenticità.

Le procedure di import/export beneficeranno dei vantaggi generati dall’implementazione delle piattaforme di Blockchain, in termini di velocizzazione dei passaggi e degli scambi, che oggi avvengono in modalità meno efficienti e frammentate (i.e. e-mail, applicazioni software e strumenti di comunicazione di vario tipo).

Si stanno, altresì, diffondendo soluzioni di gestione delle flotte mezzi basate su piattaforme Blockchain che, integrate con periferiche IoT installate a bordo dei truck, sono in grado di inviare automaticamente la conferma della presa in consegna, della temperatura di trasporto, dello scarico della merce e di altri dati come orari di scarico ed ulteriori informazioni su resi e ritiri.

I dati e le informazioni sono resi accessibili tramite un software che integra aspetti operativi e variabili economiche, interagendo direttamente con la Blockchain di riferimento, garantendo un livello elevato di decentralizzazione e di integrità dei dati e la creazione di un digital ledger interno ad una piattaforma che permette, agli operatori di settore, di accedere alla Blockchain e verificare tutti i dati in tempo reale con un risparmio del 18% in termini di tempo e risorse.

Inoltre, attraverso gli smart contract – i.e. contratti stipulati sulla piattaforma Blockchain che si eseguono automaticamente nel momento in cui le condizioni sono soddisfatte – si semplificano e si rendono più efficienti numerosi processi, senza intermediazione umane.

La tecnologia della Blockchain è già presente nel mondo dello shipping. A partire dal 2017 Maersk e IBM, oltre a Msc (tramite la propria controllata Interlink Transport Technologies) hanno iniziato a effettuare test per applicare questa tecnologia alla logistica portuale, in modo tale da garantire transazioni più sicure e una condivisione non manipolabile delle informazioni. La sfida maggiore risiede, al momento, nella digitalizzazione della polizza di carico a causa del sistema articolato di trasporto intercontinentale dei container. Attualmente, la spedizione della polizza avviene prevalentemente per via cartacea, con i rischi e i costi non indifferenti: si pensi solo che il costo medio di questa operazione, via corriere, è di 100 dollari a polizza, pertanto se si considera quanti container viaggiano nel mondo, si comprende facilmente che il risparmio per i singoli operatori, come a livello globale, sarebbe considerevole.

Si sta anche studiando un sistema atto a registrare i passaggi di proprietà dei container e a garantire l’unicità del documento dal porto di partenza a quello di arrivo, vale a dire la possibilità di introdurre la polizza di carico nel processo della Blockchain, garantendo la visibilità di tutto il processo, compresa quella dell’iter finanziario.

I principali benefici della Blockchain nella logistica

Come abbiamo visto, il mondo della logistica rimane ancora vincolato dalla gestione dei documenti cartacei e spesso i sistemi digitali esistenti risultano essere obsoleti o necessitano di una revisione completa. Spesso i decision maker non hanno tutte le informazioni a loro disposizione per prendere decisioni accurate; ne consegue un approccio frammentato alla supply chain e alla gestione logistica con perdite economiche ed errori di valutazione lungo la catena di approvvigionamento.

Le piattaforme di Blockchain possono rendere la logistica più sicura ed efficiente, attraverso il monitoraggio delle consegne, la cronologia dell’iter e la geolocalizzazione dell’asset su una mappa interattiva che, attraverso la scansione di codici QR, visualizza le statistiche di consegna aggiornate in tempo reale e garantisce una maggiore trasparenza della documentazione del processo della catena di fornitura.

Sono circa 500 le aziende (provenienti da 25 paesi) che hanno costituito la Blockchain in Transport Alliance (BiTA) per sperimentare e valutare gli impatti della Blockchain sulla logistica e promuovere, altresì, lo sviluppo di standard e la formazione degli addetti al settore.

Riassumendo, la Blockchain può garantire:

  • maggiore trasparenza dei dati: il digital legder permette di registrare tutti i dati, come se fossero stati verificati da tutti gli attori coinvolti, fornendo una cronistoria delle transazioni di trasporto, garantendo la trasparenza e l’affidabilità dei dati stessi.
  • smart contract: come modalità per creare, sottoscrivere e adempiere gli accordi ed evitare intermediari, riducendo così i costi
  • dati sicuri grazie al decentramento: non esiste un singolo punto di accesso che dà a qualsiasi utente la possibilità di apportare unilateralmente modifiche. Inoltre, le reti blockchain possono impiegare misure di crittografia per rendere quasi impossibile la modifica della sequenza dei dati.
  • accessi permission-based affidabili: sono stabiliti i vari livelli di accesso alle informazioni, garantendo in questo modo una maggiore sicurezza dei dati e consentendo a tutti le parti coinvolte di accedere a quelle informazioni di cui hanno bisogno per lo svolgimento del proprio lavoro.
  • chiarezza nella gestione degli asset: la capacità di tracciare gli asset e gestirne i passaggi di proprietà in ogni momento, mantenendo disponibili le informazioni dei trasferimenti in corso.
  • soluzione scalabile per la gestione degli ordini: la capacità di gestire senza intoppi la gestione di una rete logistica.
  • monitoraggio degli asset in tempo reale: utilizzando dispositivi IoT e la tecnologia mobile-based si crea un sistema per il monitoraggio della consegna in tempo reale.

Quali rischi si corrono con la Blockchain

Non è tutt’oro quel che luccica: anche la Blockchain presenta “zone d’ombra” che devono essere prese in considerazione.

Sappiamo che il distributed ledger può essere analizzato da chiunque sia parte della piattaforma di Blockchain, è immutabile e non violabile, quindi, garantisce la trasparenza. Tuttavia, c’è chi sostiene che i sistemi connessi alla Blockchain non possano essere sinonimo di accuratezza dei dati contenuti o rendere affidabili le persone che li inseriscono, ossia, permetterebbero semplicemente di controllare se qualcosa è stato manomesso. Pertanto, se da un lato una Blockchain sufficientemente decentralizzata garantisce che i dati non siano manomessi, al tempo stesso non può garantirne la affidabilità.

Inoltre, il World Economic Forum (WEF), in un report sulla cybersecurity nel settore Blockchain, pubblicato nel 2019, ha evidenziato che la maggior parte delle violazioni informatiche non deriva dal livello di competenza degli hacker, bensì dalla mancata implementazione di misure di sicurezza adeguate soprattutto in termini di competenze di chi progetta, realizza ed amministra le piattaforme di Blockchain.

In un’ottica di risk management e di business continuity dobbiamo ricordarci che, oggi più che mai, con l’aumento esponenziale dei data breach, per numero e per gravità, è sempre più necessario che le organizzazioni riconoscano l’importanza della cyber security come una componente chiave della leadership aziendale globale. I cyber attack alla Blockchain possono derivare dall’incapacità di comprendere e implementare misure sufficienti di sicurezza atte, ad esempio, a contrastare rischi di sicurezza, quali problemi ricorrenti di autenticazione interrotta, errata configurazione di sicurezza, ecc.

Conclusioni

La tecnologia della Blockchain potrebbe essere la soluzione a molti dei problemi del settore logistico, ma, come qualsiasi tecnologia emergente, presenta sfide e rischi che possiamo in parte prevedere e mitigare. Inoltre, pur garantendo una maggiore protezione dei dati, bisogna considerare la possibilità che questa nuova tecnologia, in qualche forma o modo, possa essere violata.

L’errore umano presenta sempre dei rischi e, nelle applicazioni di Blockchain, l’intersezione tra l’utente e la rete costituisce l’endpoint più pericoloso. Cultura digitale e cyber security sono una conditio sine qua non. Aziende diverse, in un processo necessariamente olistico, devono essere sicure che gli altri partner di rete abbiano lo spazio, le risorse tecniche e il personale dedicato con adeguati digital skill per garantire la corretta performance della piattaforma di Blockchain oltre a ricordare che il modo più semplice, e più ovvio, per gli hacker di entrare è quello di rubare chiavi pubbliche e private che devono essere memorizzate al di fuori della Blockchain.

Solide misure di backup e di disaster recovery, sono sempre di primaria importanza, anche quando si parla di Blockchain, dato che qualsiasi sistema può essere compromesso da hacker, disastri fisici, guasti del server, errori umani, sabotaggio intenzionale e altre cause. Ne deriva, pertanto, che sarà sempre più importante implementare, anche in questa materia, i principi di Risk Management e di Business Continuity, fondamentali per pianificare i processi di continuità e garantire la resilienza aziendale nell’era della Blockchain.

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