La Blockchain di Sap è nel segno della co-innovation

A colloquio con Tanja Rueckert, Presidente IoT & Supply Chain di Sap Leonardo IoT, sull’approccio della società alle nuove wave tecnologiche e in particolare sulla Blockchain. Non solo tecnologia, ma un approccio di sistema

Pubblicato il 06 Mar 2018

tanja Rueckert Sap

Cloud, Internet of Things, Blockchain, Intelligenza Artificiale, declinati nel mondo industriale, nella logistica, nell’automotive, e poi ancora nell’agricoltura, nel comparto alimentare.
Sap si muove in questo scenario come player neutrale, in grado di trasformare interi comparti in qualcosa di unico e di molto avanzato”.
Così, Tanja Rueckert, Presidente IoT & Supply Chain di Sap Leonardo IoT, inquadra il ruolo che la società si è ormai guadagnata nel mondo delle imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori.
“Pensiamo al mondo dell’agricoltura. Si tratta di gestire con l’IoT le macchine agricole, di gestire i dati strutturati e non strutturati. Si tratta, ancor di più, di gestire un ecosistema fatto aziende agricole, agricoltori, aziende chimiche, retailer, distributori, facendo leva sulla forza del cloud”.

Ma è sulla Blockchain che Rueckert, che abbiamo incontrato recentemente in occasione del Mobile World Congress di Barcellona, si sofferma più a lungo.
La Blockchain è tema caldo per Sap in questi ultimi tempi, Rueckert cita ambiti applicativi molto diversi tra loro, a partire dal distributed manufacturing, “per avere la certezza che nessuno possa modificare specifiche di lavorazione”, passando per la logistica, “per la gestione delle polizze di carico, i Bill of Lading, vale a dire i documenti che attestano il caricamento delle merci sulle navi in relazioni a contratti di noleggio o trasporto”, e ancora parlando di commesse complesse, “per avere la certezza che ogni parte faccia il suo lavoro”.
Rueckert parla dell’importanza degli smart contract nelle attività di tracciamento: “Servono informazioni sicure e non modificabili: pensiamo al settore dei beni di consumo o ancor di più al mondo farmaceutico”.
C’è un aspetto che Ruckert vuole sottolineare: “Spesso si fa riferimento alla Blockchain come strumento di contrasto a comportamenti negativi. Io credo che sia la chiave per promuovere anche comportamenti positivi e consapevoli: basti pensare ad esempio a tutto quanto ruota intorno all’olio di palma, al suo utilizzo, alla sostenibilità, alla tracciabilità”.

L’approccio di Sap alla blockchain: standard, collaborazione, co-innovation

Ma al di là delle diverse declinazioni, quel che conta è l’approccio di Sap.
“A differenza di chi sviluppa soluzioni custom per specifici clienti, noi vogliamo lavorare su standard. Soprattutto vogliamo lavorare in una logica di co-innovation. Lavoriamo dunque insieme a un numero ormai nutrito di partner e su scenari d’uso ben definiti, nei quali la Blockchain si integra con altre tecnologie d’avanguardia, l’IoT in primis”.

Sull’area del sito specificamente dedicata a questo tema, si parla di applicazioni in ambito supply chain, per il tracciamento delle materie prime, per le certificazioni di autenticità e di origine, per la gestione dei richiami, per accelerare i flussi di merci.
Si parla poi del settore pubblico, nel quale la Blockchain può essere non solo strumento di trasparenza, ma anche il registro ufficiale per la gestione delle proprietà, dalle case alle macchine, ai brevetti, così come del settore delle utility, dell’energy in particolare per la vendita di energia o per la gestione delle ricariche delle macchine elettriche nelle stazioni preposte.

Sap e il ruolo dei consorzi

Ma se di azioni concrete si vuole parlare, nei mesi scorsi Sap aveva reso nota l’intenzione di entrare a far parte del Consorzio Alastria, primo consorzio multisettoriale spagnolo, una sorta di rete blockchain permissioned a partecipazione pubblico/privato con valore legale nel territorio spagnolo e in accordo con i regolamenti europei, e della BiTA, la Blockchain in Trucking Alliance, dedicata in modo specifico al mondo della logistica e dei trasporti.

“Noi non siamo né vogliamo essere una startup della Blockchain, né dell’IoT o tantomeno dell’Intelligenza Artificiale. Con tutte queste nuove leve tecnologiche, noi vogliamo puntare sui nostri punti di forza e sulle nostre competenze specifiche: ed è qui che il nostro contributo diventa importante”, spiega ancora Rueckert.

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